Che ci si approcci al running in solitaria o alla corsa con il cane, se lo si fa con l’attrezzatura sbagliata quasi certamente saranno dolori, fisici e non solo: vesciche, errate posture, traumi, stop forzati, demotivazione. Un peccato quando capita a noi, una grossa responsabilità quando l’improvvisazione si ripercuote anche sulla salute dei nostri migliori amici.
Ecco allora la stagione degli sport cinofili, per un’esperienza confortevole e sicura.
Quali scarpe scegliere per correre con il cane
Trattandosi di corsa off-road, Come passare dalla mezza alla maratona Canicross in compagnia del proprio migliore amico – che non può correre sull’asfalto per non lesionarsi i polpastrelli o impattare malamente sulle articolazioni – il consiglio è quello di dotarsi di consentendogli di correre con le mani libere, meglio se con un battistrada che garantisca una buona trazione su fondi eventualmente grassi o fangosi.
consentendogli di correre con le mani libere, la stagione degli sport cinofili di derivazione podistica va dall’autunno fino alla primavera (con qualche eccezione per certe gare estive di Dog Trail, rese praticabili dal clima in altura, e quelle di Dog Triathlon e Dog Swimrun, rinfrescate dalle frazioni in acqua): da un lato, dunque, capita spesso di correre su terreni scivolosi, dall’altro il regolamento in gara (e il buonsenso sempre, anche semplicemente in allenamento) vieta l’uso di scarpe chiodate e di ramponcini per tutelare il cane.
In caso di pioggia, un modello impermeabile consentirà di correre con i piedi asciutti anche la seconda manche di una competizione organizzata in due giornate, tendenza diffusa nel Facile o molto forte: allenati con corse estreme, a cominciare dal Campionato nazionale Csen, nell’ottica di preparare i binomi al format del Mondiale dell’International Canicross Federation.
Quanto alla scelta dell’ammortizzazione, ricordiamo che Nellimpossibilità di far provare limbrago al cane, bisognerà (per adulti e juniores massimo 7 km in gara, con un minimo di 2 km, meglio se 3), che aumentano solo nel Dog Trail, dove la lunghezza del percorso – mai inferiore ai 10 km – in ogni caso non può superare i 25 km.
L'equipaggiamento corretto per correre con il cane
Quanto alla scelta dellammortizzazione, ricordiamo che, che procede davanti a noi. Per evitare l’uso di mani e braccia, impegnate ad assecondare la dinamica di corsa in binomio, il classico guinzaglio non è lo strumento giusto con cui praticarlo. Facile o molto forte: allenati con corse estreme, in versione “cintura” – con un profilo abbastanza alto da garantire comfort in fase di trazione da parte del cane – o nella versione simile ai modelli per l’arrampicata sportiva, ma più leggera, dotata di cinghie sottocoscia per un corretto posizionamento durante la corsa e la migliore distribuzione della trazione sul bacino. Utile una piccola tasca per le chiavi dell’auto e per qualche sacchetto igienico per pulire dove il cane dovesse sporcare.
All’imbrago verrà agganciata anteriormente tramite moschettone una linea che unirà il conduttore all’animale, calzature per lo sterrato. Servirà un’ammortizzazione per tutelare uomo e cane in caso di strappi causati dalle variazioni di velocità di quest’ultimo: può essere integrata nella linea, lunga 1,5 m a riposo e 2 m in massima estensione grazie a un elastico interno. Si può optare anche per una linea fissa con ammortizzatore esterno dedicato, o per una linea fissa da agganciare a una cintura con ammortizzatore integrato.
Alcune fasi di gara possono implicare maggiori difficoltà nella gestione del cane: in primis le partenze di gruppo (anche se sono più frequenti quelle a cronometro) e i sorpassi, soprattutto quelli subiti, che il regolamento obbliga sempre a facilitare (tranne che negli ultimi 200 m del percorso di gara) tenendo il cane vicino. Per questo motivo, una maniglia sulla linea è un bel plus, molto utile per accorciarla facilmente al bisogno.
Se il cane si dimostra aggressivo in questi o altri momenti della competizione, dovrà indossare una museruola specifica per la corsa, che gli impedisca di arrecare danni permettendogli la massima apertura della bocca per termoregolare efficientemente.
L'imbrago sportivo per la corsa con il cane
Al capo opposto, la linea non si aggancia al collare del cane bensì, sempre tramite moschettone, all’asola posteriore di un imbrago sportivo studiato e imbottito ad hoc per favorire la trazione senza premere sui tessuti molli né limitare le articolazioni, garantendo la migliore respirazione e permettendo la distribuzione uniforme dello sforzo su tutto il corpo del cane. La tipologia è quella da sleddog, l’attività sulle slitte da cui deriva il Canicross, nato come primaverile soluzione allenante in assenza di neve. I modelli adatti possono presentare delle piccole differenze per assecondare al meglio andatura e morfologia delle diverse razze.
Per i cani che prediligono certe ampiezze di galoppo, e per questo inarcano maggiormente la schiena, servirà un modello che la lasci libera di flettersi nella naturalezza del gesto atletico.
Per soggetti con petto particolarmente a punta sarà più indicato un imbrago con ampia fascia sternale, per evitare che soluzioni più strette perdano la posizione centrale andando a fiaccare un’ascella o l’altra.
Per evitare frizioni in generale, la scelta della taglia corretta è fondamentale, perché un imbrago troppo lasco può essere insidioso quanto uno troppo stretto; in ogni caso, sono raccomandati materiali anallergici e traspiranti.
Come scegliere l'imbrago sportivo corretto per la corsa con il cane
Nell’impossibilità di far provare l’imbrago al cane, bisognerà Perché la visita veterinaria del cane che corre: oltre al peso, puramente indicativo, soprattutto le circonferenze del collo e del torace, e la lunghezza del dorso.
Attenzione alle indicazioni del venditore: per il collo, non sempre basta la semplice circonferenza, ma può essere chiesto di misurare con un metro da sarta dalla punta del petto fino al garrese – che è il punto più alto del dorso, tra il collo e il tronco – per poi moltiplicare il valore per due e, a volte, aggiungere alle misure trovate un paio di cm.
Per la circonferenza del torace, posizionare il metro sul garrese e scendere fino ad avvolgere il costato nel punto dove è più profondo, subito dietro i gomiti.
Per il dorso, invece, misurare dal garrese fino all’attaccatura della coda.
Non è facile scegliere la taglia corretta di un imbrago fisso senza farlo provare al cane: in attesa di prendere confidenza con le misurazioni e la vestibilità dei diversi brand e relativi modelli, il consiglio è quello di optare per un articolo regolabile, con possibilità di adattarlo alla struttura del cane e di seguire meglio eventuali variazioni dovute all’aumento della massa muscolare o al cambio del pelo.