Alzi la mano chi, in questo periodo dell’anno, non ha ancora effettuato il cambio di un regalo. Tra scontrini di cortesia e siti dove restituire oggetti che non rispecchiano le aspettative, il problema va oltre quello di un errore di taglia: le persone care conoscono veramente i nostri gusti? In tutto ciò, accontentare gli amici a quattro zampe potrebbe sembrare ben più semplice, ma anche i cani hanno le loro preferenze. Sicuri di sapere quali siano e conoscerne il potenziale? E cosa c’entra questo con lo sport da praticare insieme?
Se qualsiasi cane ama correre in libertà, nel momento in cui lo teniamo legato – che poi è l’unico modo per svolgere questa splendida attività in sicurezza –, dobbiamo preservarne l’entusiasmo, che potrebbe calare se il soggetto non è spinto da una motivazione innata o non viene gratificato nel modo corretto. Qualcuno ci nasce, con quel fuoco dentro: basti pensare a quello che arde nel cuore dei cani che corrono legati alle slitte. Qualcuno, invece, non sa di averlo, ma basterà trovare la chiave giusta per aprire la porta del divertimento.
Se la condivisione passa dalla comprensione dell’altro, il Canicross è anche questo: imparare a conoscere il proprio compagno – cosa gli piace, cosa lo motiva, cosa lo gratifica, e perché – affinando una sensibilità indispensabile non solo per un’etica e sicura pratica sportiva, ma anche per la vita di tutti i giorni.
Direttore Responsabile Rosario Palazzolo Edicola e Abbonamento, giudici di Personaggi e atleti, Valori e principi dei nostri contenuti vademecum di corrette abitudini da osservare per educare il cane all’attività podistica, aiutandolo a distinguere i contesti (con la relativa attrezzatura) in cui camminare al nostro fianco da quelli in cui correre, possibilmente tirando, davanti a noi.
Ne abbiamo parlato con’impostazione della corsa in linea davanti al conduttore, come prevede questa disciplina, da potenziare o costruire da zero attraverso l’uso delle gratificazioni più adatte.
Come correre in linea con il proprio cane
Il Canicross prevede di correre con il cane che tira, legato, davanti a noi. Come insegnarlo a un soggetto che non lo propone in autonomia?
"Ci sono cani che per razza o tipologia hanno il traino nel sangue, basti pensare a quelli da slitta; altri in cui il traino va allenato e, infine, qualcuno in cui va costruito da zero. In questi ultimi due casi bisogna soffermarsi sulla natura del proprio amico e su quali siano le modalità di gratificazione più efficaci nei suoi confronti. Si parla di rinforzi intendendo quegli eventi che conseguono al comportamento del cane e lo rendono più probabilmente ripetibile; ne esistono di più tipi, ognuno apprezzato in maniera diversa dai singoli soggetti e più o meno adatto a seconda delle situazioni".
Quali sono i diversi tipi di rinforzi e come scegliere il più adatto a incentivare la corsa in linea nel proprio cane?
"Possiamo usare il cibo o il gioco, sfruttandoli come premio alla fine di brevissime sessioni di corsa in linea, possibilmente con tiro, da lanciare o posizionare precedentemente, all’inizio a distanza di pochi metri. Se il nostro amico è anche sensibile al cosiddetto rinforzo sociale, quello ottenuto attraverso il contatto – parole e coccole – con l’uomo, possiamo inseguire una persona che per lui identifichi un valore affettivo, magari che abbia anche del cibo o una pallina in mano, o aspettare che questa si posizioni nel punto stabilito e lo chiami, per poi farsi raggiungere; ai complimenti ricevuti dal cane al ricongiungimento si possono aggiungere anche i premi in cibo e/o gioco. Spesso si rivelano utili anche i rinforzi ambientali: pensiamo a un Labrador, con la sua spiccata attitudine per il nuoto, per lui letteralmente un piacere, che dunque identifica tanto un rinforzo quanto una motivazione. Immaginando di trovarsi in prossimità di un corso d’acqua, potremmo allontanarci camminando di un centinaio di metri, per poi partire di corsa per raggiungerlo e premiare con un tuffo. Conoscere il proprio cane, i suoi gusti e l’indice di gradimento della sua personale classifica è indispensabile per impostare questo e altri esercizi utili alla nostra esperienza sportiva ma, prima ancora, alla vita di tutti i giorni".
Rinforzi finali a parte, come può il conduttore aiutare il cane in fase di partenza e corsa?
"Sicuramente assecondandolo, invece che risultando un peso. Partiamo dal presupposto che questa disciplina, da praticarsi con un unico cane e con Regolamento derivato dall’International Canicross Federation, si differenzia da altre realtà, maggiormente orientate al lavoro con più soggetti insieme e dove si allena anche il traino puro, per cui l’animale è l'unica fonte di energia che genera il movimento. Nelle discipline monocane e, in particolare, nel Bikejoring e nel Dog Scooter, rispettivamente in sella a una mountain bike o su un monopattino sportivo, la filosofia è molto semplice: il cane non deve fare tutto il lavoro; lo stesso vale per il Canicross dove, del resto, sarebbe impossibile rimanere passivi. Lo sforzo fisico deve essere suddiviso equamente tra i due elementi del binomio, che diventano insieme un unico motore che li porta al traguardo. Detto questo, da un lato è vero che l’attrezzatura raccomandata per questi sport è studiata per garantire al cane un’esperienza di comfort, dall’altro va da sé che, soprattutto nel caso di soggetti in cui il traino non sia un’attitudine spiccata, frenare il cane in partenza, risultando incoerenti rispetto alla richiesta di procedere, potrebbe mandarlo in confusione e inibirne l’avanzamento successivo, inficiando l’apprendimento. Il conduttore dovrà facilitare il proprio compagno in ogni suo scatto, specie in fase di start, evitandogli inutili strattoni, anzi agevolandolo nei momenti in cui la linea va in tensione, quando potrà anche rinforzarlo verbalmente, per fargli capire che è quello il comportamento da ripetere. Iniziando per brevissimi tratti, man mano che la motivazione aumenta, si potrà allungare la distanza".
Chiarito il principio di gradualità, come applicarlo nello specifico con il proprio cane?
"Come nel caso delle tipologie di rinforzi da scegliere, anche per la programmazione dei tempi e/o delle distanze per gli allenamenti, soprattutto quelli iniziali in cui si debba lavorare sulla motivazione, è fondamentale conoscere il proprio compagno. Con il cane, una regola sacrosanta è concludere qualsiasi attività prima che in lui subentri stanchezza fisica e/o mentale, quest’ultima più probabile della prima: semplicemente, quando ci fermiamo, il nostro amico dovrebbe aver ancora voglia di correre. Per mantenerlo stimolato ed evitare che pensi di poter gestire modi e tempi in autonomia, l’obiettivo sarà quello di interrompere noi la sessione prima che lo faccia lui. Qualche soggetto “avvisa” prima rallentando, qualcuno lasciandosi distrarre da odori e rumori, qualcuno non mantenendo più la traiettoria: non tutti dimostrano calo dell’attenzione allo stesso modo, dunque bisognerà imparare a decifrare in tempo i segnali che anticipano la stanchezza mentale nel proprio cane e comportarsi di conseguenza".