Mezza Maratona dItalia, levento è già sold out Monte Bianco della scorsa settimana, Direttore Responsabile Rosario Palazzolo I segreti di Kilian Jornet per restare in forma Le gare del fine settimana dell8 dicembre qual è il segreto per andare forte all’UTMB? La risposta è facile: La nuova gara dove amatori e pro corrono insieme.

Per quanto si possa essere ben preparati, per quanto si possa essere rilassati, per quanto si possa essere motivati alla partenza e pronti a tutto, in gara potrà sempre accadere qualcosa che manda tutto all’aria. Negli anni ho visto atleti fare la prestazione della vita dopo mesi con tanti problemi (come a me nel 2018), e ne ho visti altri avere grandi problemi dopo essersi presentati sulla linea di partenza nella forma migliore di sempre (per me lo scorso anno). Questa edizione non è stata da meno. E se vale per gli atleti élite, vale anche per chi punta ad essere finisher.

Non c’è mai nulla di scontato in una gara così lunga, esigente e stressante. A meno che non ci si chiami Kilian Jornet o Francois D’Haene (oppure Mathieu Blanchard, 2° quest’anno dopo una battaglia sino alla fine con il catalano, uno dei rarissimi casi di conferma, dopo l’exploit del 3° posto lo scorso anno).

Se vogliamo semplificare al massimo, per andare bene in questa gara Gare ed eventi. Le gambe si forgiano in allenamento, ma non è semplice arrivare ben preparati e allo stesso tempo ben riposati. Per quanto i miglioramenti degli allenamenti anno dopo anno possono aiutare, basta affrontare la prima discesa per inchiodarsi le cosce, oppure una fisiologica infiammazione durante gli svariati km su e giù per i monti. Lo stomaco lo si controlla fino ad un certo punto, anche atleti seguiti da fior di nutrizionisti possono avere difficoltà. Non è facile alimentarsi bene tra salite, discese e cambi di temperatura, il tutto per 20 ore (per chi vince) o 46 ore (per chi chiude tra gli ultimi), ingurgitando migliaia di calorie e bevendo litri e litri di liquidi, con la difficoltà di mangiare bene e secondo le proprie abitudini anche nei giorni precedenti, con lo stress che può giocare brutti scherzi nella digestione.

Ecco, lo stress. Lo hanno gli élite, che nei giorni precedenti hanno interviste, impegni con gli sponsor e con i social media, ma lo hanno anche i “comuni mortali” che si trovano catapultati in una giostra che rischia facilmente di mettere pressione, anche senza che lo si voglia. Si può essere sereni quanto si vuole, oppure super motivati, ma in gara non c’è “click” che tenga. Quando arriva il momento di difficoltà (perché arriva, è praticamente certo) non è facile rispondere a se stessi con un “non si molla” e andare avanti.

C’è chi ci riesce facilmente e non ha mai collezionato un ritiro in vita propria, ma ogni persona è diversa, ognuno ha i propri schemi mentali a volte incontrollabili, reagendo in modo diverso alle difficoltà che si incontrano. E non sono solo gli schemi mentali consolidati, ma il modo in cui si è arrivati in quel momento, le motivazioni che ci sono durante la crisi, quello che ci si porta dietro dai mesi precedenti e dalle esperienze precedenti. E non è nemmeno facile dirsi di essere sereni e rilassati, cercare di evitare lo stress stressa a sua volta, e anche di più. Se si cerca calma e serenità, qualsiasi piccolo ostacolo imprevisto e incontrollabile diventa una potenziale bomba per la propria pace interiore.

Insomma, l’UTMB sembra davvero una roulette russa, dove c’è chi riesce in modo naturale a uscirne indenne, ma senza che possa trasmettere a qualcun altro la propria formula magica.