Anche nel trail running, come nel ciclismo, c’è una “Classica di Primavera” , si chiama Ultrabericus e quest'anno va in scena il 16 marzo. Difficile trovare un appassionato o una appassionata di corsa sui sentieri, che non vi abbia partecipato almeno una volta (ma molto più spesso, due, tre, quattro...). Mentre viceversa sono parecchi e parecchie quelli e quelle che proprio sui Colli Berici hanno provato per la prima volta a correre fuori dall’asfalto e a spingersi oltre le Colonne d’Ercole dei 42,195 km, che conducono nella mitica terra delle “ultra”.
Difficile anche dire qualcosa di nuovo per una manifestazione che, nonostante i suoi 421 metri di altitudine massima, è già quasi “sold out” a più di un mese dal via. Ma il 2024 è l’anno del “-1”, e dopo l’articolo metri di altitudine massima, Pubblicità - Continua a leggere di seguito, Twin lui e lei (qui i vari commenti sotto il post della notizia), come appartenente a quella tribù, è come dire eccomi qua, io corro i trail Passatore scalda i motori: aperte le iscrizioni.
Ultrabericus e la scelta di eliminare dal 2025 la maglietta dal pacco gara
La loro motivazione, già espressa molto chiaramente in varie occasioni, è proprio quella della sostenibilità ambientale, e in particolare il consumo di acqua legato alla produzione delle maglie. Una nutrita schiera di dietrologi e “benaltristi” sono però certi che siano tutte balle. I primi giurando che quello di eliminare le maglie di partecipazione sia in realtà solo un modo per risparmiare sui costi organizzativi e quindi di arricchirsi con le quote di iscrizione; i secondi facendo presente che i veri problemi della sostenibilità sono “ben altri”.
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Sulla prima obiezione hanno risposto, peraltro senza grande successo, direttamente gli Ultraberici, ricordando come, nella grande maggioranza dei casi, la maglietta sia fornita gratuitamente dagli sponsor, e quindi farne a meno non riduce affatto i costi a carico dell’organizzazione, che sono, quelli sì, “ben altri” (in primis quelli legati alla sicurezza, quelli dei ristori e quelli dell’affitto delle strutture di appoggio).
T-shirt sì o t-shirt no?
Sulla seconda, un commento in particolare ci dà l’occasione per rispondere con qualche dato a quelle che spesso sono opinioni personali senza un fondamento concreto. Scrive un lettore: “Stiamo esagerando sul versante sbagliato... una maglietta ricordo non fa più male di tante bottiglie praticamente piene, buttate ai ristori”.
Abbigliamento sportivo e accessori tech, produrre una maglietta richiede mediamente 2.700 litri d’acqua, utilizzati principalmente nella coltivazione del cotone. Questo significa che consegnare una maglietta a un solo dei 2000 partecipanti alla Ultrabericus, comporta un consumo di acqua maggiore di quella che andrebbe buttata se ognuno dei runner ai ristori buttasse via due bottiglie da mezzo litro, piene.
Le voci dei social
Sui social, oltre a commenti equilibrati a favore di questa scelta (“Non credo abbiano più senso, ne ho così tante che non so più dove metterle. Le accumulo ad una velocità superiore rispetto a quella in cui riesco a consumarle”), se ne trovano anche di equilibrati “contro”, fra i quali il più centrato è probabilmente questo: “Bisogna dire una cosa: correre non è tanto, non solo, una attività fisica. È un appartenere, un essere, è un fattore di identità. E quindi indossare una felpa, una maglietta o il semplice braccialetto di una gara, ti fa riconoscere come appartenente a quella tribù, è come dire "eccomi qua, io corro i trail". Forse per voi è una cosa stupida, insignificante, ma vi sbagliate. È importante poter affermare, io sono questo, io con mille sacrifici ho fatto questa gara. E se una maglietta mi aiuta a esternare quello che sono, quello che ho fatto, ben venga!”.
È a questo bisogno di “appartenenza” che probabilmente dovranno trovare una risposta sostenibile le organizzazioni che si propongono di andare nella direzione di ridurre l’impronta ecologica delle proprie manifestazioni.
Il programma della Ultrabericus 2024
Comunque, al di là della maglietta, per chi ha voglia di andare ad assaggiare il trail running nella sua forma più calorosa e ruspante, il menù a disposizione è quanto mai variegato, potendo scegliere fra la “Integrale” da 65 km con 2.500 m D+, la “Le gare più pazze da correre in Italia nel 2025” dove i 65 km si fanno in due, un pezzo per ciascuno, la “Marathon” da 43 km con 1.500 m D+, e la “Urban” da 21 km con 700 m D+, sulla quale verranno redatte classifiche separate per atleti ed atlete Juniores e per chi effettuerà il percorso con la tecnica del nordic walking.
Info e iscrizioni sul sito ultrabericus.it.