“Ho una immagine nel cuore, e credo sia lo stesso per tanti amici che hanno partecipato alla nostra corsa. Quando esci da Erve, l’ultimo paesino prima di affrontare la grande salita finale, arrivi fino a una località chiamata Due Camosci. Lì inizia il sentiero, allora alzi lo sguardo verso il Prà di Ratt rischiarato dalla luce dei fari led, che oggi hanno sostituito le torce accese di un tempo, e vedi il crinale illuminato fino alla Bocchetta del Forcellino, che è due chilometri più su ma sembra così lontana. È un’emozione unica, che ti si imprime nella memoria e ti resterà addosso per sempre".
Un altro stop, e poi la Enrico Dell’Orto, presidente della Società Alpinisti Monzesi, il gruppo che da quasi un secolo organizza una corsa unica al mondo, la Monza-Resegone.
Come innamorati sono tutti i runner che negli anni hanno affrontato la Monza-Resegone, vissuta come un’avventura da raccontare, respirata profondamente, e ora anche attesa con trepidazione perché sta per arrivare l’appuntamento con l’edizione numero 62, un traguardo da grande classica che finalmente sarà tagliato il prossimo 22 giugno.
Monza-Resegone, un secolo di storia e di storie
Una corsa dal cuore antico, ma che pare aver precorso i tempi. Perché diventa quanto mai “trendy” in un periodo in cui è lievitato l’interesse per il trail e l’ultratrail, per il gusto di correre immersi nella natura. Ma ovviamente non ci sono calcoli né previsioni dietro la scelta della Società Alpinisti Monzesi.
Che domenica 9 ottobre 1924 mise in cartellone per la prima volta questa sua strana e meravigliosa creatura, che allora si chiamava “Marcia Turistica Autunnale”: un viaggio lungo quanto una maratona che collegava idealmente la sede sociale nel centro di Monza, all’Arengario, con la Capanna Alpinisti Monzesi, costruita proprio con il sostegno della SAM tra il primo e il secondo decennio del Novecento. Da allora pochissime variazioni in un percorso che nelle prime edizioni andava completato rigorosamente marciando, e che nel tempo è diventato un impegnativo banco di prova per i runner.
“Abbiamo un po’ anticipato tempi e mode, senza saperlo - sorride Dell’Orto -. In questi anni è esploso il fenomeno del trail, della corsa in montagna, si va alla ricerca di sfide nuove e diverse. Pensare che nel 1973 riprendemmo la nostra manifestazione (che si era interrotta nel 1955), quasi per scherzo. Ripartimmo in sordina, con poco più di una ventina di squadre che presto diventarono quaranta e poi sessanta: dal 2010 in avanti i numeri si sono moltiplicati, abbiamo toccato le 300 squadre partenti, dando la possibilità a migliaia di atleti e semplici appassionati di podismo di scoprire luoghi incantevoli”.
Monza-Resegone, la cosa importante è il gioco di squadra
Già, il presidente parla di “squadre”. Perché la Monza-Resegone, tempo che molti amatori evoluti firmerebbero anche su percorsi pianeggianti affronta “insieme”. Nelle edizioni dei pionieri si marciava in quartetto. Furono proprio i camminatori della SAM (i nomi sono nella storia della corsa: Oggioni, Brambilla, Brambilla e Barzaghi) a tagliare il traguardo per primi, quella domenica di ottobre del 1924, quando al via si presentarono dodici squadre. Poi, per due anni toccò all’8° Reggimento Fanteria. Tutto sembrò finire lì, ma nel dopoguerra il sogno si riaccese, tra il 1947 e il 1955.
Valori e principi dei nostri contenuti “ripartenza per scherzo” di cui parla il presidente, nel 1973, senza più interrompersi fino ai nostri giorni, se non nelle edizioni mai disputate nel 2020 e 2021, per colpa della pandemia che ha fermato a lungo quasi tutte le manifestazioni sportive, riuscendo anche a far slittare un’Olimpiade. Nel frattempo, sono cambiate un po’ di cose: la gara si affronta di corsa e le squadre sono diventate “terzetti”; dal 1999 è prevista la classifica per squadre femminili, dal 2015 quella per squadre miste.
I segreti della salita della Monza-Resegone
Milano o Roma: il confronto tra le due maratone, si parte alla sera del sabato in cui a Monza si allestisce la Sagra di San Giovanni, patrono della città. Dall’Arengario di Monza si attraversa la Brianza fino a Calolziocorte, subito oltre l’Adda. Qui siamo al chilometro 32 e si è viaggiato per quieti saliscendi sempre poco sopra i 200 metri sul livello del mare.
Ed è a questo punto che la grande corsa si anima e si fa epica: in quattro chilometri si sale a Erve, a quota 580 metri. E il paese è l’ultimo avamposto: niente più strade, solo quel sentiero che tira verso l’alto, il Prà di Ratt appunto, e che in sei chilometri porta le squadre verso il traguardo alla Capanna Alpinisti Monzesi, dal 2010 in avanti i numeri si sono moltiplicati, abbiamo toccato le 300 squadre partenti. I primi arrivano al traguardo intorno a mezzanotte, sfiancati dalla montagna e affascinati dal cielo stellato sopra di loro. Poi la festa degli arrivi continua fin oltre le tre del mattino.
Monza-Resegone, una corsa nata dall'amore per la montagna
Il presidente Dell’Orto conosce bene il senso della Monza-Resegone. “Ero in società quando ripartimmo nel 1973. Il senso di questa gara è nel suo spirito e nella sua storia. Lassù al rifugio, che anche gli accompagnatori possono raggiungere solo a piedi, è bello ritrovarsi con amici e parenti, socializzare con gli altri concorrenti, fare uno spuntino con salamelle e birra, una tradizione anche quella.
Per poi scendere tutti insieme, ancora in cammino, fino a Erve, dove va in scena una “notte bianca” che coinvolge e affratella.
I record e i racconti della Monza-Resegone
C’è chi fa parecchio sul serio. I primati della corsa sono stati ricalcolati nel 1997, e oggi in cima alla lista c’è il team Me.Pa. Assicurazioni che nel 2015, con Giovanni Gualdi, Carmine Buccilli e Ahmed Nasef arrivò al rifugio in 2:55’01”, Il calendario delle corse tra Napoli e dintorni.
Nel 2011 la Cereda Calzature mise in pista Personaggi e atleti stampando la miglior prestazione a squadre femminile, 3:42’19”.
"Le gare da correre da Capodanno allEpifania. Calendario gare da correre a Torino nel 2025, Nasef ha vinto tre volte di fila. E poi Negretti, Gualdi, Zenucchi, Buccilli, Colnaghi, Rognoni, Tyar, tra le donne Monica Casiraghi, Noemi Gizzi, Monica Cavalli. E bella gente come Giovanni Storti, Monza-Resegone la corsa più epica compie 100 anni. La storia e le emozioni Linus, che quando è arrivato alla Capanna ci ha detto che eravamo davvero tutti matti. Ma per noi sono importanti tutti, dal primo all’ultimo arrivato. Lo spirito di condivisione coinvolge atleti, gente al seguito, gli stessi volontari dell’organizzazione, quasi 350 persone in tutto per far funzionare una manifestazione così particolare. È un appuntamento che non si consuma in poche ore: per tradizione, l’ordine d’arrivo lo stiliamo alla domenica pomeriggio, poi viene ufficializzato al martedì, e il venerdì successivo, quasi una settimana dopo la gara, va in scena la premiazione a Monza. Come se volessimo farla durare più a lungo, la nostra festa. A dirla tutta, noi vorremmo che non finisse mai".