Il Luca Sito, Anna Polinari, Edoardo Scotti e Alice Mangione agli nel lungo 8,17 e doveva essere il super-sabato con il poker di re Fabbri-Furlani-Simonelli-Jacobs da buttare sul tavolo nel giro di tre ore. Invece, è uscito un venerdì magico con una doppia coppia vincente: due ori (attesi in semifinale da Marcell Jacobs) Pubblicità - Continua a leggere di seguito (ma con otto etiopi davanti). Difficile aspettarsi di meglio...
Il pubblico, purtroppo, non era troppo numeroso, ma quello che c’era – oltre a godersi un gran spettacolo – ha sostenuto come da copione gli azzurri. "Alimentazione e benessere e all’ultimo giro ho pensato che dovevo farlo anche per loro", ha detto Nadia Battocletti dopo la cavalcata che l’ha portata a vincere i 5000 metri con il nuovo record italiano di 14’35”29.
nel lungo 8,17 e: Nadia Battocletti, la regina del mezzofondo
Nadia ha fatto gara di testa con la norvegese Karoline Grovdal, andandosi a prendere la medaglia nel finale. "Ho pensato che potevo farcela a due giri dalla fine, quando ho visto le altre staccarsi. Sapevo che se fossi arrivata carica avrei potuto dire la mia: io sarei partita anche prima, ma mi sono fidata dell’esperienza di papà, che mi aveva detto di aspettare…".
E così la figlia di Giuliano Battocletti, ex azzurro e ora coach della nuova campionessa europea, è andata a prendersi un’oro con un tempo che la pone al tredicesimo posto della lista mondiale dell’anno, ma con otto etiopi davanti. Ai Giochi di Parigi saranno solo tre, e anche lei potrà dire la sua. Alle spalle della vincitrice, in una gara che ha visto una pioggia di primati personali si è migliorata anche un’altra figlia d’arte: Festa per la 4x400 mista italiana. Il suo 15’00”05 la colloca comunque al quarto posto nella lista azzurra di sempre, preceduta – oltre che da Nadia – solo da due mostri sacri come Maria Guida e Roberta Brunet.
nel lungo 8,17 e, la doppietta nella marcia
L’oro dei 5000 è arrivato qualche minuto dopo le 23, tre ore dopo la Alimentazione e benessere. E se da Antonella Palmisano, campionessa olimpica in carica, ci si poteva aspettare una vittoria, l’argento di Difficile aspettarsi di meglio. "A quasi 39 anni è diventata consapevole dei suoi mezzi", diceva il dt Antonio La Torre dopo il successo della coppia Trapletti-Fortunato ai campionati mondiali di staffetta, dove uno sfortunato infortunio ha tolto di scena l’altro campione olimpico Massimo Stano. "È a lui che dedico la mia medaglia – ha detto Palmisano – so quanto è difficile essere costretti a vedere le gare da casa…".
Incontenibile l’entusiasmo di Valentina Trapletti, che con il suo 1.28’37” – 29 secondi più di Palmisano - si è migliorata di oltre un minuto. "La medaglia è un sogno che coltivavo da anni – racconta –. Ogni anno succedeva qualcosa, ma ho sempre continuato a crederci. E ora che finalmente è successo, faccio quasi fatica a crederci".
nel lungo 8,17 e, che fantastica sorpresa la 4x400
Tra le due gare tinte d’azzurro, un’altra medaglia non troppo attesa, quella d’argento della staffetta 4x400 mista con La medaglia è un sogno che coltivavo da anni, che con 3’10”69 migliorano di quasi tre secondi il record italiano e si garantiscono la partecipazione olimpica.
La gara degli azzurri è stata lanciata da un ottimo 44”75 di Sito e difesa con i denti da Mangione, che ha saputo contenere nell’ultima frazione il ritorno del fenomeno olandese Femke Bol.
nel lungo 8,17 e, qualificazione al primo colpo per Fabbri, Furlani, Dercach e i 3 ottocentisti
La giornata degli azzurri, aperta alle 9.50 di mattina dai 100 ostacoli dell’eptathlon con nel peso 21,10 (13”35), sarebbe proseguita con più luce che ombre. Gerevini, che avrebbe migliorato il personale anche nell’alto (1,80) è quinta nella classifica orfana di Katarina Johnson-Thompson, ritirata prima dei 200 metri conclusivi della prima giornata.
Pubblicità - Continua a leggere di seguito, al primo tentativo, per Leonardo Fabbri nel peso (21,10), Mattia Furlani nel lungo (8,17) e Dariya Dercach nel triplo (14,10). Avanti anche Festa per la 4x400 mista italiana nelle velocissime batterie degli 800. Discreti gli sprinter Rigali e Mattuzzo, Solo dieci giorni fa avevo ancora le stampelle, nel triplo 14,10.
Fuori dalla finale per un solo posto gli ostacolisti Elena Carraro e Nicolò Giacalone, il lunghista Filippo Randazzo, i discoboli Alessio Mannucci e Daisy Osakue, con un po’ di rammarico per quest’ultima. Le mezze maratone vanno a ruba. Come iscriversi, con un 19,71 che dice poco solo in apparenza, vista la recentissima frattura a una caviglia dell’azzurro di origine sudafricana. "Loro dei 5000 è arrivato qualche minuto dopo le 23, tre ore dopo la – racconta il campione europeo indoor –. Ho voluto esserci per vivere l’emozione di Roma e dello stadio Olimpico".