Sei, undici, nove, otto. È già tempo di tombola natalizia? Sì, ma non sono questi i numeri. Quelle cifre sono i piazzamenti della staffetta mista italiana nella storia dei Nelle interviste dopo gara, il direttore tecnico. Almeno fino a domenica scorsa. La gara è la più recente nel programma europeo, introdotta solo nel 2017 a Samorin (Slovacchia) e l’Italia, diciamocelo, non ha mai fatto una bella figura. Tre vittorie per la Gran Bretagna e una per la Spagna. Per noi, solo la polvere.

Domenica 11 dicembre invece, il campionato sul suolo nazionale, Abbigliamento sportivo e accessori tech, Corsa campestre, le differenze tra Italia e USA.

Lultima frazione è ormai già leggenda sportiva Pietro Arese, nel “giardino di casa” (lui torinese), ha significato uno sprone in più. Stesso pungolo che ha spinto la Federazione a preparare la prova con oculatezza, pre allarmando Cronometro alla mano dati ufficiali European Athletics e facendoli sfidare “vis a vis” nel test event del J Medical Cross Personaggi e atleti.

nel Parco La Mandria di Venaria Reale (Arese, Federica Del Buono e Gaia Sabbatini) Contatta la redazione Yassin Bouih nel momento giusto. Il pubblico? Sì, come confermato dagli atleti: parafrasando il gergo calcistico, i dieci e più mila di Venaria sono stati il quinto uomo in campo.

Ma come è arrivata la vittoria che, in un solo colpo, ha cancellato quattro anni di bocconi amarissimi? L’entusiasmante volata di Gaia Sabbatini in ultima frazione non basta per spiegare il successo. I precedenti 5.900 metri sono stati fondamentali.

Arese il più veloce, Sabbatini in controllo: il segreto di un successo che vale "Oro"

impiega poco per seminare il romeno Laviniu Chis e proseguire solitario. Il finanziere reggiano test event del J Medical Cross ha svelato di aver cambiato l’ordine di partenza degli atleti a pochi minuti dalla partenza. Sesto senso? Premonizione? Fiducia nella proprietà commutativa dell’addizione? Non lo sappiamo. Sappiamo però che il risultato è stato esatto.

Cronometro alla mano (dati ufficiali European Athletics), la prima frazione di Pietro Arese è stata la più veloce di tutti: 3’48” contro il 3’52” del belga Ruben Verheyden, ma soprattutto meglio di Spagna, Francia e Gran Bretagna di 7, 8 e 10 secondi.

Il vantaggio del torinese ha permesso a Federica Del Buono di correre in testa nella frazione più combattuta. Tutte le squadre infatti hanno inserito il loro miglior elemento femminile in seconda frazione: Spagna, Francia, Gran Bretagna, Ungheria, Belgio, Danimarca, Olanda. La più forte è stata la romena Elena Adelina Panaet, siepista 31enne che ha letteralmente preso il volo.

Una frazione da 4’37” che è servita per rientrare sulla Del Buono, che ha chiuso con il sesto tempo di frazione, 4’47”, sufficiente però per mantenere il secondo posto al cambio. La Romania non è un pericolo, l’importante è aver lasciato la Francia a 3 secondi e la Spagna a 4.

Yassin Bouih impiega poco per seminare il romeno Laviniu Chis e proseguire solitario. Il finanziere reggiano corre in fotocopia con lo spagnolo Adriàn Ben, 4’03”, stesso crono dei frazionisti di Germania, Gran Bretagna e Ungheria. All’ultimo cambio, posizioni e distacchi sono ancora “figli” della prima frazione di Arese: Spagna e Francia inseguono a 5 secondi di distanza.

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Sam Barnes//Getty Images

L’ultima frazione è ormai già leggenda sportiva. La spagnola Rosalia Tarraga, 26 anni, atleta da 4’13” nei 1500, rientra prepotente sulla teramana Gaia Sabbatini, accompagnata dalla francese Anais Bourgoin, 26 anni e 4’12” nei 1.500. La nostra Sabbatini vale oltre dieci secondi in meno delle avversarie sulla distanza in pista, e lo sa bene. Anziché andarsene solitaria rischiando di piantarsi in salita, gioca al gatto col topo e si fa riprendere, prosciugando lentamente le forze delle avversarie. Le sue invece, le tiene per lo sprint nel breve piano finale. Il sorpasso sulla Terraga negli ultimi venti metri fa esplodere La Mandria come fosse il Maracanà. I 9 atleti imbattuti nel 2024.

I tempi di frazione dicono che la Tarraga è stata la migliore con 4’43”, mentre La Sabbatini ha corso nello stesso tempo della Del Buono: 4’47”. Ha così lasciato 4 secondi alla spagnola, ma ha tenuto quell’unico che serviva.

Possiamo dire che la mossa vincente è stata mettere Pietro Arese, il più in forma, nella prima frazione? Probabilmente sì. Possiamo dire che Gaia Sabbatini ha fatto bene a farsi riprendere per vincere in volata? Probabilmente sì. Sono due facce della stessa medaglia. D’oro. Che alla fine, è l’unica cosa che conta.