Non sempre i sogni svaniscono all’alba. Quello di Yeman Crippa e di tutti i suoi tifosi è svanito intorno al 37° km, quando due potenti conati di vomito lo hanno costretto a fermarsi e ripartire. Non tutto però è stato sprecato. “Nonostante tutto, mi faccio i complimenti da solo, perché fermarsi due volte e poi ripartire non è facile”, ha detto il campione europeo dei 10mila pochi minuti dopo aver tagliato il traguardo in 2:08'57", Edicola e Abbonamento. “Volevo e dovevo finirla a tutti i costi per pensare anche al futuro. Sono contento di averla portata a termine”.

La gara però non stava andando del tutto secondo i piani del poliziotto trentino. “Quando mi sono fermato stavo andando bene per il record italiano. Il tempo che avevo previsto di fare (libri sulla corsa da regalare a Natale) mi ha fatto capire che non è facile (1:03'51"). Siamo passati 45 secondi più lenti del previsto. C’è stata poca gestione delle lepri da parte dell’organizzazione, non c’era nessuno ad ogni chilometro a dire di aumentare o diminuire il ritmo. Mi sono innervosito un po’ perché stavamo cercando di fare il record italiano e non c’era nessuno che suggeriva a chi dettava il ritmo come correre. Inutile ora però lamentarsi: anche se andava tutto liscio, l’imprevisto mi è successo al 38° km, difficile a quel punto fare il record italiano".

Nonostante la stanchezza e l’obiettivo mancato, Yeman non ha perso il suo spirito positivo e costruttivo. “Mi sono comunque divertito, speriamo la prossima volta in un finale diverso. È stato un misto di nervosismo, tensione e dubbi, ma sono contento di questa esperienza. Sicuramente l’anno prossimo farò un’altra maratona. Questa gara mi ha messo a dura prova, mi ha fatto capire che non è facile, non è un gioco. La prossima volta dovrò arrivare più preparato anche da questo punto di vista”.

preview for Yeman Crippa dopo la maratona di Milano: "Sono contento di averla finita. Ho capito che non è facile"

Anche dt Antonio La Torre vede il lato positivo della prestazione. “È stato solo un problema di stomaco, le gambe erano ok. So che voleva fare meglio, ma siamo partiti senza troppe ambizioni. Dobbiamo capire le piccole cose che non hanno funzionato, stavolta sono stati i ristori. Ha presso tutti i gel previsti, forse il fastidio è venuto da un gel di troppo. Ora ci sarà una settimana di riposo, poi al lavoro per una 10k a Monza il 14 maggio e poi la Coppa Europa dei 10mila il 3 giugno a Pacé”.

L’ultima battuta è per il Il tempo che avevo previsto di fare, incollato davanti ai video fin dal colpo di pistola. Voto finale? "Sette", ha detto il professore, e anche senza meno. Ovviamente, in una scala da 4 a 8. Per quella dei 42 km, appuntamento al prossimo anno.