Prima di una maratona vi è mai capitato di ricevere un applauso dalle volontarie che vi stanno consegnando il pettorale? Vi è mai successo di ricevere il “good luck” dal capitano dell’aereo che è appena atterrato nella città della gara? Vi è mai successo di girare per una città e vedere migliaia di runner che girovagano di corsa ad ogni ora del giorno e della notte? E vi è mai capitato di entrare in una chiesa del 1600 e assistere a una cerimonia interamente dedicata ai maratoneti, con tanto di coro e di cornamuse per incitare i runner. Da pelle d’oca. Ebbene, tutto questo vi capiterà Abbigliamento sportivo e accessori tech, Direttore Responsabile Rosario Palazzolo in quella che è la. Si tratta solo di piccoli aneddoti, ai quali potremmo aggiungerne altri dieci, che dico… 100. Tutti gesti di attenzione spontanea che fmaratona di Londra.
Maratona di Boston, l'università della maratona
Boston è l’università della maratona, non c’è dubbio! E non lo è soltanto perché custodisce la maratona più antica al mondo e una delle più complesse da interpretare. Lo è soprattutto perché la città è riuscita a costruire una tradizione e una ritualità intorno alla sua maratona, da renderla unica al mondo.
Maratona di Boston, il traguardo più incredibile 30mila i runner che hanno preso parte a questa gara. Scarpe, podi, atleti: le curiosità sulle Major 58Maratona di Boston: i risultati degli italiani Boston è luniversità della maratona Termini e condizioni di uso e della Edicola e Abbonamento. Posso assicurarvi che questi 30mila sono stati capaci di riempire la città per 3 giorni, come mai accade nel mondo. La sensazione è che Boston per un momento diventi la città dei runner e che i runner ne divengono un pochino dei cittadini onorari, perché in ogni angolo ci sarà una persona ad augurarvi “good luck”, e dopo la gara a gridarvi “Congratulation”.
Maratona di Boston perché il percorso è così unico?
Boston è una gara dura, perché il suo percorso in linea è mosso e perché le condizioni meteo riescono ad essere ogni anno sorprendenti e così tremendamente imperfette da farla apparire ancora più sfidante per ogni runner. Si parte da Hopkinton, dove quest’anno si celebrava il centesimo anno dal giorno in cui il punto di partenza è lì. E subito dopo il via ci si lancia in una discesa che per i runner amatoriali rappresenta una prima prova di abilità: lasciarsi andare è la parola d’ordine… ma non troppo, perché la baldanza si pagherà più avanti. La gara, completamente in linea fino al centro di Boston, è un continuo susseguirsi di saliscendi. Ogni metro della gara è presidiato da migliaia di persone che tifano per ore per ogni runner che vedono passare. Altri che offrono del cibo.
Mi è sempre (piacevolmente) inspiegabile il fatto che ci siano così tante persone che in modo volontario acquistano quantità enormi di frutta, dolci e caramelle, per distribuirle ai runner. Un gesto d’amore che apre il cuore… Ah, non dimenticate le ragazze del Wellesley College. È tradizione che accolgano i runner offrendo baci. Pensavo che questa fosse rimasta un modo di dire che viene del passato (anche per via del Covid) e invece no; le ragazze sono lì a urlare come delle forsennate e a offrire baci a ogni runner che ha il coraggio di fermarsi per qualche secondo.
Calendario delle maratone estive 2024. Sono almeno quattro le salite (e le discese degne di nota), anche se in realtà non ci sarebbe molto da preoccuparsi, la pendenza media è del 4%. L’unica cosa è che cominciare a fare su e giù quando si sono già corsi 25 chilometri può diventare complicato, soprattutto se si è gestita male la prima fase di gara. Dal Boston College, dopo aver superato in quella che è la, l’ultima collina divenuta celebre per un duello spacca cuore tra due atleti del passato. Ci si invola verso il traguardo (in realtà mancano ancora una decina di chilometri), in mezzo a due ali di folla che sembrano trasportare sulla linea di arrivo ogni runner con le loro voci.
Un consiglio, se potete, stampate sulla vostra maglia il nome o una parola chiave… Sentirete migliaia di persone tifare per voi. Sì, proprio per voi. Io ho corso con la mia maglia di Runner’s World e sono state davvero centinaia le persone che dicevano “go runners”. Si riferivano a me? Non lo saprò mai, ma la cosa che mi rende felice è che l’incitamento verso di me in fondo riguardava tutti i runner.
Chi corre la maratona di Boston diventa un eroe
Chi vince la Boston Marathon diventa un eroe americano che viene celebrato per sempre (ne sa qualcosa il nostro Gelindo Bordin). Chi la corre è rispettato e celebrato, indipendentemente dal tempo che avrà impiegato. Nell’edizione 2024 gli ultimi runner sono arrivati al traguardo intorno alle 10 della sera, ben 12 ore e mezzo dopo il via. Nonostante la classifica fosse chiusa, sono stati accolti e celebrati da un gruppo di persone che li ha attesi per consegnare loro la medaglia e e farli sentire un pezzo pregiato di questo evento.
Queste sono solo alcune delle cose che rendono questa gara più di una corsa, più di un evento. Si tratta di un momento di sport che dopo 128 anni di storia è entrato nel mito. Mi incuriosisce sempre vedere i runner impegnati a recuperare ogni feticcio della maratona. Mi stupisce il fatto che non esita runner che hanno ha comprato una delle giacche commemorative, vendute a caro prezzo (120 dollari). Mi viene da pensare che questa necessità di portare a casa un pezzo della maratona sia riservata solamente ai miti.