“Ho appena realizzato il significato del termine ’correre all’inferno’. Il mio più profondo rispetto a tutti voi runner delle lunghe distanze”. Domenica 15 settembre 2024, la Copenaghen Half Marathon è da poco terminata, il keniano Sebastian Sawe l’ha conclusa al primo posto in 58’05“ staccando al fotofinish il primatista mondiale Jacob Kiplimo.

Molto dietro di loro, al piazzamento numero 34 (con un tempo di 63’13), un nome che non può passare inosservato: Jakob Ingebrigtsen, 24 anni festeggiati il 19 settembre, niente di meno che un doppio oro olimpico conquistato a Parigi e Tokyo e un atleta da record su record (l’ultimo ad agosto sui tremila). Insomma, roba da strofinarsi gli occhi.

Le sue foto a terra, esausto, in quel momento, però stanno facendo già il giro del mondo. Al via della 21K si era presentato un po’ a sorpresa e dopo aver fermato il tempo al decimo chilometro sui 27’27“, strappando il primato norvegese su strada, al passaggio al 15esimo km è letteralmente scoppiato. E fino al traguardo, in un paio di occasioni, è stato costretto a camminare per recuperare fiato ed energie. Una prestazione che lo stesso, sui social, definirà “umiliante“.

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Jakob Ingebrigtsen (foto facebook Ingebrigtsen)

Jakob Ingebrigtsen, futuro nelle lunghe distanze?

In tanti però, che solo due giorni prima lo avevano visto brillare alla Diamond League di Bruxelles sui 1500 con un 3’30“37, da quel momento si sono fatti una domanda: ma cosa farà ora il campione norvegese? Si sta preparando al ’salto’ sulle lunghe distanze? “Sono un uomo da mezza maratona – si confidò a marzo lo stesso in un’intervista al Times – ed è lì che sto meglio. Nella 10 chilometri sto un po’ peggio, nei 5k ancora di più e lo stesso vale per i 1500“.

E il suo futuro, con buone probabilità, starebbe proprio impresso in quelle parole, nonostante il deludente esordio di Copenaghen (per alcuni la sua partecipazione era semplicemente per rispettare un impegno con gli organizzatori), in quanto nella testa di Jakob c’è la voglia matta di mettersi in gioco – e, manco a dirlo, ovviamente stare lassù tra i migliori – su percorsi molto più lunghi e impegnativi, e con preparazioni totalmente diverse, dei 5 e 10.000 metri. La mezza, appunto. E poco importa la brutta figura di due settimane fa, senza una preparazione specifica sui 21, senza nemmeno aver scaricato la fatica dell’impegno di poche ore prima e senza, soprattutto, aver mai superato una distanza di oltre 20 chilometri, come da sua stessa ammissione.

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David Ramos//Getty Images

I prossimi obiettivi di Jakob Ingebrigsten

Copenaghen è stato un azzardo, verissimo, ma a un fuoriclasse come lui servirà da palestra e da motivazione per fare sempre meglio. Il mirino per ora è puntato verso l’Europeo di Cross Country, in calendario l’8 dicembre ad Antalya (Turchia), poi i campionati europei di atletica leggera indoor dal 6 al 9 marzo ad Apeldoorn (Paesi Bassi) e, nello stesso mese, i Mondiali di Pechino dal 21 al 23.

Insomma il Alimentazione e benessere con un fantastico 13’13“66, non ha Doping: Stian Angermund torna alle competizioni e lo ha ribadito a chiare lettere lui stesso: “Mi piace pensare al domani e non riposare sugli allori. Se tutto andrà bene farò il cross country e indoor, gareggiare mi piace“. Dunque, le lunghe distanze verranno prima dei record e delle medaglie raggiunte in pista? Al fuoriclasse norvegese ammirato in tutto il mondo, colui che ha dimostrato che i fenomeni africani possono essere battuti, l'ultima parola.