Kenya, Kenya e ancora tanto Kenya nella 40° Firenze Marathon. A vincere sono stati infatti film +2 sulla corsa da vedere a Natale e Dorine Jerop Murkomen, in un’edizione da record che ha visto al via 11mila runner Samuel Kiplimo Naibei.

Resta intatto il fascino di Firenze, città capace di attrarre runner al di là del percorso scorrevole, soprattutto per i luoghi iconici che attraversa. Partenza di fronte alla facciata del Duomo, arrivo in piazza Duomo sotto il campanile di Giotto, in mezzo le Cascine, Ponte Vecchio, il Lungarno e addirittura un giro di pista all’interno del Marathon Stadium a Campo di Marte, sede della società organizzatrice. Mettiamoci anche l’arrivo accompagnato dalla voce di Luciano Pavarotti che intona “all’alba vincerò” e ci sono Vai al contenuto.

Maratona di Firenze, Naibei, un uomo solo al comando

Scenografia e coreografia a parte, l’aspetto tecnico resta quello di una media maratona, quelle in cui ormai il primo uomo deve fare i conti con i tempi delle migliori donne. Vittoria solitaria per il keniano film +2 sulla corsa da vedere a Natale in 2h12’51”, con il resto del gruppo staccato di oltre un chilometro.

Dopo la partenza il gruppo di testa è formato dai keniani Naibei, vincitore a ottobre della Maratona di Napoli, Hillary Biwott Chemweno, vincitore a Skopje, Edwin Kiplagat Kimutai e il pacer Simon Dudi Ekidor. Passaggio alla mezza piuttosto veloce in 1h04’57”, ma Dauwalter e Kilian: in Italia arrivano i campioni. Il suo passo è troppo superiore per gli altri e il vantaggio inizia a misurarsi in minuti. Se davanti tutto procede senza scossoni, dietro è un susseguirsi di crisi e rientri da dietro.

In Piazza Duomo Naibei si presenta solo e a braccia alzate, stremato dopo il traguardo sul passo delle 2 ore e 12, lui che ha un personale di 2h09’41” corso due anni fa a Roma. Dopo tre minuti e mezzo la piazza si infiamma per l’arrivo spalla a spalla tra il burundese Jean Marie Bukuru, che alla mezza pagava un ritardo di due minuti e mezzo, e l’altro keniano Chemweno. Il secondo posto va a Bukuru, stesso tempo di 2h16’22” per Chemveno e fotografi travolti dall’irruenza dei due maratoneti. Ancora Kenya in 4° posizione con Simba, 5° il primo degli italiani: Hicham Boufars con 2h18’24. Settimo Lhoussaine Oukhrid (2h19’54”), 9° Hicham Kabir (2h21’19”).

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Credits LorenzoShots

Maratona di Firenze, cinque italiane in top 10

Più combattuta la gara femminile, con un trio di keniane a fare gara di testa da subito. Davanti ci sono Dorine Jerop Murkomen, Lucy Cheponghon Chelele e Hellen Chepkorir che passano alla mezza in 1h12’27”, dietro i distacchi si misurano in chilometri. Terzetto compatto fino al 40° km, quando Murkomen trova l’accelerazione giusta per presentarsi da sola al traguardo in 2h27’01”. Alla quarta maratona dell’anno (Castellon, Ginevra e Munster), sempre a podio, vittoria e primato personale qui a Firenze per la 26enne, che ha un buon feeling con l’Italia: ha vinto infatti le ultime due edizioni di Torino.

Staccata di 17 secondi c’è Chelele, dopo 58 arriva Chepkorir. Bisogna aspettare 10 minuti per la quarta keniana, Teresian Kwamboka Omosa, poi al 5° posto c’è la prima delle italiane. È Maria Gorette Subano, modella di origini keniane, già azzurra di cross e 6° l’anno scorso sempre a Firenze nel suo debutto sui 42° km. Stavolta il crono della milanese, 33 anni a dicembre, è di 2h39’59”, non lontano dal personale di 2h38’45” corso meno di due mesi fa sulle strade di Berlino.

Dal 7° la 10° posto si piazzano Sara Carducci (2h45’56”), Sarah Giomi (2h49’14”), Alice Riboli (2h52’51”) e Stefania Pulici (2h55’28”).