Per tantissimi runner italiani, e non soltanto per noi, questa splendida cittadina della costa spagnola baciata dal sole tutto l’anno, è diventata una delle mete preferite per la corsa. Sede di una delle tre maratone più veloci del mondo con Berlino e Chicago naturalmente, Valencia negli ultimi anni è riuscita a conquistare sia gli amatori che i grandi campioni, diventando una delle gare a più alta densità di maratoneti veloci. Un successo confermato anche quest'anno, visti i 9 record nazionali segnati sulle strade spagnole, tra cui ovviamente quello Maratona di Valencia: i risultati degli italiani.

Nel 2022 e nel 2o23, alla Maratón Valencia Trinidad Alfonso Zurich il vincitore maschile e la vincitrice femminile hanno fatto segnare tempi inferiori a 2:02’ e 2:16’. Sebbene Valencia non faccia parte delle sette Valencia, ecco perché è la maratona perfetta, è ormai assodato che si tratta di uno dei fenomeni mondiali della corsa. Qualcosa che si avvicina al concetto di maratona perfetta... e tutto questo non è casuale.

Maratona di Valencia, l'ultimo appuntamento internazionale d'autunno

Pensando al suo incredibile successo, la prima cosa che viene in mente è che Valencia è in qualche modo il giardino verde dietro casa. Per un amatore europeo è la città dove anche in pieno inverno si riesce a correre (e a programmare un bel weekend da turista) con una temperatura accettabile, un viaggio breve e dei costi assolutamente accessibili. Per un professionista è l’ultima occasione dell’anno per fare la differenza.

Come spiega Giovanni Grano, atleta italiano di 34 anni che nel 2023 ha chiusola sua maratona di Valencia in 2:13’18”, il clima ideale è solamente uno degli elementi che la rendono così unica: "Edicola e Abbonamento – spiega l’ingegnere informatico -. Il primo è il clima che è sempre perfetto. Ad esempio,Berlino qualche anno è piovosa, o magari con qualche grado di più dell’ideale. Valencia invece è super costante: ti assicura una giornata soleggiata e con la giusta temperature nel 99% dei casi".

"Il secondo – aggiunge –, molto importante per i corridori più veloci, è la densità di risultati a un certo ritmo. Lo scorso anno con 2:13’18” mi sono classificato 58esimo. L’organizzazione ha messo a disposizione un pacer per il ritmo che mi ero prefissato e il mio gruppo, fino al 30° km, era costituito da una trentina di atleti. In sintesi, ho sempre corso in compagnia. Su questi ritmi, questo Valori e principi dei nostri contenuti.

A confermarlo è il “record” registrato nella gara del 2023: più di 550 atleti hanno corso sotto le 2:30’ e più di 5.000sotto le 3 ore.

Maratona di Valencia, il super premio da un milione per i recordmen

In più, da quest’anno c’è anche un maxi premio per chi dovesse riuscire a far segnare il nuovo record del mondo sulla distanza della maratona (sia per i maschi che per le femmine). Impresa davvero erculea, se si pensa che l’attuale primato maschile appartiene al compianto Kelvin Kiptum, che un anno fa aveva fatto segnare 2:00’35” pochi mesi prima di lasciarci in un incidente che probabilmente ci ha portato via il primo esemplare di atleta di una generazione futura che ancora fatica a palesarsi.

Beh, Valencia potrebbe essere l’arena ideale per provare a sondare l’esistenza del successore del giovane Kiptum. Non è un caso che il keniano abbia esordito proprio a Valencia il 4 dicembre 2022 conquistando il successo con un tempo di 2:01’53”, il terzo tempo più veloce della storia (dietro ad Eliud Kipchoge e Kenenisa Bekele).

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Maratona di Valencia, una storia di grandi primati e opportunità raccolte

Se oggi Valencia è la sede di una delle maratone (e mezze maratone, vedasi il recentissimo primato del mondo) più veloci del mondo, non è soltanto per il suo sole e la sua accoglienza, è perché negli anni gli organizzatori spagnoli sono riusciti a creare una serie di eventi che collocano questo luogo in cima alla lista delle gare di corsa più ambite al mondo. Nel 2017, Joyciline Jepkosgei ha corso la mezza maratona in 64’51” facendo segnare quello che per un po’ è stato il nuovo record femminile. Nel marzo 2018, la città ha ospitato i Campionati mondiali di mezza maratona dove l’etiope Netsanet Gudetaha corso in 66’11”, record mondiale per una gara riservata alle sole donne.

Probabilmente l’affermazione definitiva della “mai mi sarei immaginata un arrivo cosi entusiasmante” è arrivata nel 2020, in epoca Covid. Mentre il mondo della corsa si fermava, Valencia si è spesa con un evento chiamato “NN ValenciaWR Day” in cui Joshua Cheptegei e Letesenbet Gidey hanno infranto i record mondiali nei 10.000 metri maschili e nei 5.000 metri femminili su pista.

Nel dicembre dello stesso anno la città non ha rinunciato alle sue gare più importanti, investendo oltre 6 milioni di euro per un evento élite di maratona e mezza maratona che in un solo giorno ha riunito quasi tutti i più grandi campioni della specialità. Nella sola maratona maschile erano presenti 14 atleti capaci di correre in meno di 2:06’ e 25 che ave-vano un tempo inferiore alle 2:08’. Evans Chebet ha vinto in 2:03’00” (che era stato il record del percorso), mentre in campo femminile, Peres Jepchirchir ha vinto in 2:17’16”. Nella mezza maratona ben quattro atleti hanno corso in un tempo inferiore al precedente record del mondo (cosa mai vista) e Kibiwott Kandie si è imposto con il tempo di 57’32”.

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Aitor Alcalde//Getty Images

Maratona di Valencia, come nasce l'alchimia perfetta tra pubblico e privato

"Sapevo del percorso incantevole, veloce e pianeggiante, ma mai mi sarei immaginata un arrivo così entusiasmante - racconta la nostra Paola Rossi che l’ha corsa nel 2023 -. Quel tappeto azzurro, che porta dritto prima verso il ponte a filo d’acqua e poi al traguardo, mi ha fatto volare. E poi il tifo... sento ancora quell’ “animo, animo” (coraggio, coraggio) con cui mi incitavano gli spagnoli, lo vivo ancora e mi sono accorta di essermelo ripetuta nei momenti più critici delle maratone a cui ho partecipato dopo".

Come dicevamo, un risultato non casuale, perché fin dal 1981, quando il visionario Paco Borao e la sua Sociedad Deportiva Correcaminos hanno dato vita alla prima maratona, si è sempre lavorato con l’obiettivo di perfezionarla lanciando insieme alla Trinidad Alfonso Foundation (che oggi sovrintende la gara) il concetto di “mai mi sarei immaginata un arrivo cosi entusiasmante”. Proprio a Paco Borao, che oggi è organizzatore e direttore di gara della maratona, abbiamo chiesto quali sono statigli elementi più importanti che hanno determinato il successo delle gare.

"In primo luogo, elementi particolari della città di Valencia come il suo percorso pianeggiante e il suo clima temperato, entrambi elementi fondamentali per costruire un tale potenziale – ci spiega il 77enne ex ingegnere IBM che ancora oggi guida con orgoglio la macchina organizzativa –. In secondo luogo, una serie di fatti inaspettati accaduti tra il 2010 e il 2011: la trentesima edizione della maratona si era svolta all’inizio di febbraio con 3.400 corridori; alla fine di ottobre 2010, ad Atene, sono stato eletto presidente dell’AIMS (Association of International Marathons and DistanceRaces) e da lì abbiamo ottenuto dalle autorità cittadine alcune concessioni che sono state fondamentali". La storia dice che il sindaco dell’epoca Rita Barberá ha colto al volo le opportunità che potevano arrivare dalla nomina di Paco Borao. In primo luogo, ha permesso di utilizzare il modernissimo distretto della Città delle Arti e delleScienze come luogo di partenza e del traguardo della maratona.

Uno spot incredibile per qualsiasi gara. Anche la data della gara è stata spostata da febbraio a novembre per favorire l’iscrizione dei runner che non amano allenarsi in inverno. Il resto, afferma Borao, lo ha fatto il passaparola. "Poiché la gara ha avuto più di 6.000 iscritti (raddoppiando il numero dei partecipanti), le immagini sono state trasmesse dal telegiornale serale dellaTelevisione Nazionale Spagnola, catturando l’attenzione di Juan Roig, (imprenditore multimilionario e presidente della Fundación Trinidad Alfonso), che ha subito dato il suo appoggio al progettoValencia Sport ed è diventato il nostro sponsor principale. In sintesi, è stato fondamentale il lavoro di squadra tra club organizzatori, istituzioni, sponsor privati... un sogno!".

Maratona di Valencia, non è una Major ma Borao non si dispiace, anzi...

"Sappiamo ciò che siamo e cosa non siamo. Intendo dire che conosciamo i nostri vantaggi, come già detto, e conosciamo i nostri limiti, a partire dalle dimensioni della nostra città e dalle sue infrastrutture".

"In realtà – spiega Paco Borao –, una delle nostre principali preoccupazioni è che crediamo di aver raggiunto, o almeno di essere vicini alla nostra massima capienza, se confrontata con le nostre infrastrutture cittadine, la capacità di accoglienza degli hotel, il numero dei visitatori, gli irrinunciabili standard di sicurezza... Va detto che Valencia ha 850.000 residenti. Per noi è un onore essere paragonati alle sei maratone major, quindi come sportivi lotteremo sempre per essere i migliori, ma non metteremo a rischio la nostra qualità per un’organizzazione potenzialmente poco sicura".

Preferireste un nuovo record mondiale o sempre più partecipanti? "Mi dispiace, ma credo che non sia possibile dare una risposta chiara: la voglia di record è obbligatoria, non si può concepire l’atletica senza record, e questo è un sentimento emotivo. L’aumento del numero di partecipanti è una questione mentale, in cui entrano in gioco elementi come la qualità del servizio, la sicurezza e la protezione, e una lunga serie di aspetti legati all’organizzazione. In sintesi, la documentazione materiale è una questione di mente, la ricerca della documentazione è una questione di cuore".

Quante persone Valencia sarà in grado di ospitare in futuro per la maratona? "Facendo una riflessione, crediamo di essere molto vicini al numero massimo di iscrizioni possibile nel rispetto del livello qualitativo dell’evento. Durante la maratona del 2023 abbiamo raggiunto più di 200.000 pernottamenti".