Abbigliamento sportivo e accessori tech dormiamo? Abbiamo posto questa e altre domande alla Allenati dormendo: il sonno è amico della corsa, Alessia Offredi, docente presso la scuola di specializzazione in psicoterapia Studi Cognitivi e cultrice della materia in Psicologia Clinica presso la Sigmund Freud University di Milano. "Avviene una sospensione reversibile della coscienza e della volontà, che riguarda la possibilità dello stato di coscienza di interrompere temporaneamente la sua funzione di interfaccia con il mondo esterno".

Alimentazione e benessere?
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La letteratura scientifica è ormai concorde a stabilire che anche una singola notte caratterizzata da sonno insoddisfacente o una deprivazione parziale del sonno ha ripercussioni sul nostro organismo a diversi livelli (umore, capacità cognitive e abilità motorie) che aumentano in modo proporzionale all’aumentare della deprivazione. Purtroppo, non è vero il contrario: riposare in modo soddisfacente per una notte non annulla tutti gli effetti negativi accumulati in seguito a un periodo di sonno disturbato. È necessario quindi occuparsi della salute del proprio dormire in modo regolare".

Fare stretching prima o dopo la corsa?
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Molte componenti della performance, come la temperatura corporea, la forza muscolare, la flessibilità, il metabolismo e le funzioni psicomotorie seguono il ritmo circadiano. Le funzioni psicomotorie e cognitive, così come l’umore, peggiorano molto più velocemente delle abilità fisiche. Per questo motivo un compito più complesso, come per esempio una performance sportiva che richieda molte abilità decisionali o un elevato livello di attenzione, potrebbe risentire maggiormente di un episodio di privazione di sonno. Inoltre, se combiniamo l’effetto della deprivazione di sonno con l’effetto del momento della giornata in cui è praticata la performance, scopriamo che non solo la media generale è più bassa, ma si abbassa anche la differenza presente tra la peggiore e la migliore prestazione che posso avere. Quindi non solo un effetto medio, ma anche un effetto sui “picchi” prestazionali di ogni atleta".

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Un professionista può avvertire in modo più chiaro le ripercussioni della deprivazione di sonno, non tanto perché gli effetti siano differenti rispetto a un amatore, ma perché l’atleta élite è maggiormente consapevole della complessità del compito che deve affrontare e quindi riconosce quando diminuiscono le abilità necessarie. Senza contare che i professionisti sono verosimilmente più esposti alla deprivazione del sonno, pensiamo alle trasferte per le competizioni e ai relativi jet lag o all’impossibilità di dormire sempre nel proprio letto, o ancora all’alimentazione spesso regolata strettamente e modificata ad hoc prima delle gare".

Quali sono gli aspetti psicologici che influenzano maggiormente il sonno in un atleta?
"Uno dei più frequenti meccanismi cognitivi che si instaura in seguito alla mancanza di sonno e che peggiora notevolmente la situazione è il rimuginio, ovvero una modalità di pensiero ripetitiva e persistente che riguarda uno o più problemi. Nel nostro caso, preoccuparsi ripetutamente riguardo al proprio sonno causa il paradossale effetto di peggiorarne decisamente la qualità. A tutti sarà capitato di pensare di 'dover assolutamente dormire bene' in previsione di un’importante prova che ci aspetta. Nella vita di un atleta questo capita con una frequenza molto elevata. Iniziamo quindi a rimuginare nella convinzione che preoccuparci di qualcosa ci aiuti ad occuparcene, ma dopo pochi minuti questa attività mentale viene percepita come incontrollabile e produce nuovi dubbi o scenari catastrofici. È come avere davanti un foglio Excel da cui voglio ottenere delle risposte, ma a cui continuo ad aggiungere nuove colonne. L’effetto finale è di grande confusione e soprattutto di attivazione in senso ansioso, elemento che sicuramente ostacola il riposo".

Cosa suggerisce?
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Una buona educazione rispetto all’igiene del sonno è il primo intervento da implementare per agevolare il riposo. Avere una routine stabile prima dell’addormentamento, ore sufficienti di riposo e veglia, limitare l’uso di sostanze eccitanti o riposare in una stanza buia, sono solo alcuni esempi. A questo livello, è essenziale personalizzare la propria igiene del sonno e utilizzare tutti gli accorgimenti fino a quando non viene identificata la modalità migliore per curare il riposo".