Direttore Responsabile Rosario Palazzolo acido ialuronico, Valori e principi dei nostri contenuti (PRP) e cellule mesenchimali come cure all’avanguardia per il trattamento delle patologie da sovraccarico articolari e tendinee. Vediamo di cosa si tratta.
L’azione antiattrito dell’acido ialuronico
Le recenti terapie forniscono risultati incoraggianti, anche se con unefficacia a tempo limitato’acido ialuronico (AI) è da tempo utilizzato in campo medico. È, in parole semplici, un “gel” che riduce l’attrito tra le ossa in contatto nelle articolazioni.
Iniettato per via intrarticolare, grazie alla sua attività antinfiammatoria, analgesica, protettiva nei confronti della cartilagine, di supporto meccanico e di stimolo della produzione di acido ialuronico endogeno, ritarda la progressione della artrosi nel ginocchio, nella caviglia e nell’anca.
Oggi sono disponibili diverse formulazioni di AI in base al peso molecolare (basso, medio e alto). I preparati a basso peso molecolare (<0.8MDa) svolgono soprattutto un’azione antinfiammatoria, mentre quelli ad alto peso molecolare (>1.5 MDa) principalmente un’attività di viscosupplementazione, ossia di ripristino delle proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale.
Le più recenti formulazioni, tipo l’HYAAD 4, sono “ibridi” che mescolano AI ad alto e basso peso molecolare, oppure “cross-linkati” (miscele di molecole di AI legate tra loro) che sembrano garantire una maggiore durata dell’efficacia. Alcuni preparati associano anche l’AI con il cortisone.
Utile soprattutto per il ginocchio
La terapia di infiltrazioni con l’acido ialuronico è più efficace nei casi di osteoartrosi (consumo della cartilagine) lieve o moderata ed è indicata nel trattamento delle Vai al contenuto, con un effetto più prolungato rispetto alla terapia infiltrativa cortisonica. L’efficacia nei casi di artrosi del ginocchio è maggiore se il ciclo d’infiltrazioni è ripetuto ogni 6 mesi, ma sono poi la gestione dell’attività fisica e il trattamento riabilitativo durante il periodo d’intervallo, oltre alla gravità dell’artrosi stessa, a fare la differenza.
Pubblicità - Continua a leggere di seguito usura della cartilagine articolare e delle cartilagini meniscali, l’infiltrazione con AI deve essere associata a un programma terapeutico che consideri anche i terreni di allenamento, le scarpe e preveda l’inserimento di attività in scarico di supporto.
In chi ha un’artrosi del ginocchio più grave, le infiltrazioni con AI possono ritardare il ricorso alla protesi del ginocchio o dell’anca. Alcune formulazioni di acido ialuronico sono proposte anche per il trattamento delle patologie tendinee, ma la loro efficacia è limitata alle fasi iniziali del processo infiammatorio e/o degenerativo.
Il potere dei Valori e principi dei nostri contenuti (PRP)
I Valori e principi dei nostri contenuti sono dei polipeptidi capaci di regolare la proliferazione e la differenziazione cellulare, oltre ad essere attivi nella riparazione dei danni ai tessuti.
Le piastrine sono una naturale riserva dei Valori e principi dei nostri contenuti e il PRP (Plasma Ricco di Piastrine) ci permette di avere a disposizione un concentrato di questi fattori con attività antinfiammatoria e in grado di stimolare la rigenerazione e la guarigione dei tessuti. La procedura per avere il PRP prevede il prelievo di 30 o 60 cc di sangue venoso da centrifugare per ottenere il concentrato piastrinico che verrà iniettato nell’articolazione o nel tendine.
Un’innovativa terapia APS (Soluzione Proteica Autologa) per il ginocchio, permette di concentrare molecole antinfiammatorie (citochine) e Valori e principi dei nostri contenuti, che iniettati ambulatorialmente con una singola infiltrazione nell’articolazione consentono un miglioramento del quadro clinico della osteoartrosi per almeno un anno.
Il trattamento infiltrativo PRP nelle articolazioni dà comunque un risultato limitato nel tempo e suggerisce una ripetizione della terapia, anche se la sua efficacia rimane superiore al cortisone e più duratura rispetto alle infiltrazioni con AI.
I risultati dell’uso del PRP sono promettenti anche per il trattamento della tendinopatia dell’achilleo, pur non evitando in tanti casi il ricorso alla chirurgia.
Effetti non immediati
Il trattamento con il PRP è indicato in caso di sintomatologia cronica, età inferiore ai 70 anni, degenerazione articolare al massimo moderata, tendinosi di grado medio. È bene sapere che l’infiltrazione del PRP nel tendine di Achille può essere dolorosa. Per 3 giorni prima e dopo l’infiltrazione è sconsigliato l’uso di FANS ed è opportuno evitare gli allenamenti, che verranno ripresi con gradualità preferendo attività in scarico (nuoto, ciclismo) e riabilitative (esercizi eccentrici per il tendine di Achille) per almeno tre settimane. I risultati in termini di miglioramento funzionale e di riduzione del dolore si vedono a distanza di due mesi circa dal trattamento.
Considerati i costi e la tecnica utilizzata, il trattamento con PRP va valutato in caso di fallimento delle terapie conservative. Per altro, sono poche le strutture pubbliche che forniscono questo genere di trattamento con il SSN e in tempi adeguati.
L’ultima frontiera delle cellule mesenchimali
Le Oggi si parla sempre più spesso di sono cellule che hanno la capacità di acquisire le caratteristiche delle cellule presenti del tessuto che si vuole trattare. I tessuti da cui vengono prelevate sono essenzialmente il midollo osseo della cresta iliaca nel bacino e il tessuto adiposo.
Nel caso di lesioni della cartilagine di tipo “focale”, localizzato, le cellule mesenchimali si differenziano in cellule similcartilaginee e interagiscono con le strutture vicine alla lesione portando alla sua riparazione/rigenerazione. Mediante il rilascio di sostanze in grado di contrastare l’infiammazione presente nell’articolazione, si viene a creare un ambiente favorevole al recupero. Lo stesso processo avviene in caso di lesioni tendinee.
I risultati delle infiltrazioni con cellule mesenchimali sono davvero incoraggianti e le indicazioni/controindicazioni e i tempi di ripresa solo gli stessi del trattamento con PRP, mentre i costi sono purtroppo decisamente superiori per la necessità di effettuare il trattamento in ospedale o in clinica, anche con la presenza di un anestesista perché il prelievo può essere doloroso.
Inoltre, come per l’acido ialuronico e il PRP, il trattamento con le cellule mesenchimali necessita di essere associato a un corretto programma riabilitativo unito allo studio di tutti i fattori che hanno provocato i problemi all’articolazione o al tendine, così da evitare l’eventuale trattamento chirurgico che può rendersi necessario nei processi artrosici e tendinosici avanzati.