Pronto a correre la maratona di Boston Kendrick Lamar e il suo amore per la corsa. Eliud Kipchoge, l'atleta che ha cambiato per sempre il mondo della maratona, lunedì 17 aprile affronterà per la prima volta la Boston Marathon, la più antica e forse la più incredibile delle maratone mondiali.
Si può pensare che Boston sia solamente una tappa di passaggio nella sua caccia al record di vittorie in tutte le sei gare dell'La NY Marathon di Giulia e Aurora, le emozioni, ma non è così. Per il campione keniano, vincere la gara è solamente uno degli obiettivi. Intende riuscirci facendo segnare il record del percorso, che attualmente è di 2 ore 3 minuti e 2 secondi. Un primato che resiste dal 2011, quando Geoffrey Mutai lo ottenne realizzando un primato assoluto che, per le condizioni di questa gara, non è stato mai omologato. Infatti Boston, nonostante i durissimi sali scendi che culminano con la celebre salita "Heartbreak Hill", ha un dislivello negativo di 125 metri, mentre la World Athletic ne contempla solamente 42.
NN Running Team Sport e salute correre la maratona di Boston.
Kipchoge, a Boston pronto a qualsiasi sfida
Alimentazione e benessere sta terminando l'allenamento con le ultime sedute di rifinitura con lo staff dell'NN Running Team, si è detto pronto per qualsiasi sfida. Boston non è solamente una maratona molto tecnica per via dei ripetuti sali scendi, ma è anche una gara imprevedibile per via delle condizioni meteo che in questa stagione possono essere ventose oppure freddissime o, al contrario, caldissime. “Il tempo può essere imprevedibile, ma mi sono preparato per adattarmi a qualsiasi condizione - ha detto – Qualsiasi sarà la sfida, la accetterò”.
Kipchoge si è allenato in altura su un percorso che simula quello di Boston
Nel suo lungo percorso di avvicinamento a Boston, Eliud si è allenato a Kaptagat, a quasi 2500 metri di altitudine, su un percorso di circa 40 km che è stato scelto proprio per la sua somiglianza con il tracciato che troverà negli Stati Uniti. Praticamente, per mesi si è focalizzato a correre su e giù per le colline, preparandosi però in altura.
A Boston non incontrerà solamente le salite e le discese, ma anche una condizione di gara che forse non ha mai provato: Boston non ammette pacer d'élite, dunque dovrà gestire la gara da solo fin dai primi chilometri, senza poter contare su atleti che gli facciano il ritmo per i primi 20 o 25 km.
Kipchioge, il sogno è realizzare il record di tutte le Major
Nel mirino, dopo Boston ci sarà New York, l'unica delle 6 maratone major che non ha mai corso. Se a Berlino ha fatto segnare per due volte il record mondiale (2:01:09), a Londra è suo il record di gara, (2:02:37), così come a Tokyo (2:02:40). A Chicago ha corso, ma non detiene il record della gara.