Dall’erba di un campo di pallone, al tartan di una Abbigliamento sportivo e accessori tech, dalla fascia laterale, alla corsia, com’è cambiata la vita negli anni per Davide Marelli, velocista ventinovenne comasco, che, dopo aver giocato a calcio arrivando fino alla Serie D (quarta categoria nazionale), si è riscoperto quattrocentista ed è pronto al suo Gare ed eventi, Rimani sempre aggiornato, iscriviti alla NEWSLETTER di Runners World.

Per raccontare la storia sportiva di Davide bisogna partire da lontano, quando 7 anni fa arrivò la decisione di abbandonare il primo amore, il calcio, per provare l’esperienza della velocità: "Ho giocato a calcio nel Cantù per davvero tanto tempo, era la mia passione e mi sono ritagliato i miei spazi in Eccellenza e Promozione, arrivando però anche a debuttare in Serie D – racconta -. Poi a 22 anni ho iniziato con l’atletica. Fin da subito ho avuto dei buoni riscontri cronometrici e non ho più smesso".

Con un personale di 21”24 sui 200 e di 47”65 sui 400, Marelli con il tempo si è tolto delle grandi soddisfazioni nella sua nuova disciplina, “dimenticandosi” della vecchia carriera da calciatore: «Nel mio piccolo sono contento di quello che sono riuscito a fare. Ricordo gli italiani del 2020, nell’anno del Covid, lì arrivai settimo assoluto nei 200 metri e decimo nei 400. Dopo un periodo così brutto per la pandemia, era stata un’esperienza bellissima».

Tre stagioni dopo, Marelli sarà ancora sui blocchi, pronto a disputare gli italiani nei 400 metri: "Correrò sabato a Molfetta, ho voglia di potermi nuovamente rigodere queste emozioni. Questa volta aver raggiunto la qualificazione è stato ancora più bello rispetto alle precedenti, visto la presenza dei challenge per poter ottenere il pass per le fasi finali".


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Aver iniziato a correre non giovanissimo, un pro o un contro per il comasco? "Difficile rispondere, è un mio rammarico non essermi cimentato da ragazzo con l’atletica, però amavo il calcio. Diciamo che adesso che ho quasi 30 anni diventa sempre più difficile, tra lavoro, acciacchi, far conciliare tutto. Però i risultati ottenuti in questa annata mi ripagano totalmente dei sacrifici fatti. Amo il mio sport e adoro gareggiare, il resto va in secondo piano".

E adesso si va a Molfetta per confrontarsi con l’élite dell’atletica italiana: "Voglio godermi questi giorni, il livello ogni anno è sempre più alto, però è sempre un grosso stimolo correre con gli atleti più forti d’Italia".