Gimbo (Gianmarco) Tamberi è il più grande atleta dell’atletica leggera italiana. Scusate il gioco di parole, ma dopo l’oro conquistato ai Campionati del mondo di Budapest non c’è altro modo per definirlo. Partendo dai campetti giovanili della pallacanestro, il marchigiano volante ha vinto nell’atletica praticamente ogni cosa: ha vinto le Olimpiadi, un mondiale all’aperto e uno al coperto, un europeo outdoor e due indoor. Questo mondiale gli mancava proprio per chiudere il cerchio e lo ha fatto sorprendendo i suoi stessi avversari con uno stato di forma è una carica emotiva che non si vedeva da un pezzo.
Si dirà, è stato il cambio di allenatore a dargli nuova forza e nuove energie. In realtà per capire il fenomeno Temberi bisogna andare in pista e vederlo all’opera in ogni istante della sua gara. Mai un secondo fermo. Mai un attimo di distrazione. O meglio di distrazioni tante, compreso quando abbandona la pedana per andare a battere il cinque ai compagni di casacca o a scherzare con gli avversari. Ma sempre con uno schema preciso che è fatto di concentrazione e di minuzia nei preparativi, ma anche di distrazione per scaricare la tensione.
A Budapest lo si è visto gettarsi per terra allo sparo di partenza delle gare di velocità, agitare le braccia per incitare i compagni… e poi richiamare l’attenzione dell’intero stadio su di lui quando è il momento di saltare. Nessuno come lui riesce a conquistare il pubblico e a farsi seguire, anche quando in gara ci sono decine di altri campioni.
Tamberi è un po’ il Valentino Rossi dell’atletica, capace di scuotere il pubblico, indipendentemente dalla nazionalità e dalla bandiera. E pensare che dopo l’infortunio del 2016, arrivato nel momento di forma più smagliante e a un passo dalle Olimpiadi, si pensava fosse finito. Poi c’è stato l’oro di Tokyo. Ora è anche il Campione del mondo con un 2,36 che vale più oro di quanto pesi… per lui, per l’Italia e per l’atletica mondiale che ha bisogno di personaggi in grado di entusiasmare e sorprendere come solo lui sa fare. Grazie immenso GIMBO.