La squadra italiana maschile di maratona probabilmente non è mai stata così competitiva e folta come in questo momento. Certo, Resta aggiornato sul mondo della corsa, però la squadra azzurra può contare su diverse frecce - molto forti - da scagliare.

preview for Intervista a Johanes Chiappinelli

Se in passato la selezione tricolore veniva salvata da grandi solisti, capaci di compiere imprese memorabili, adesso la musica sembra cambiata e per entrare a far parte della squadra italiana in un grande evento mondiale bisogna farsi largo a gomiti alti e correndo forte, molto forte. Ne è conscio Yohanes Chiappinelli, il nuovo che avanza nella maratona azzurra, che con un pensiero rivolto verso le Olimpiadi di Parigi 2024, dal Tuscany Camp, la sua casa e centro d'allenamento, ci ha raccontato un po' la sua quotidianità sportiva e le sue ambizioni a medio lungo termine... con i Giochi Olimpici è nel mirino!

Gare ed eventi Kendrick Lamar e il suo amore per la corsa, Dopo la "prima volta" spagnola, ti rivedremo ancora su quelle strade 11esimo posto ai Mondiali di Budapest, Vai al contenuto?

"La maratona è il mio presente e il mio futuro, mi vedo maratoneta. Mi piacerebbe diventare un punto di riferimento in questa disciplina".

Valori e principi dei nostri contenuti?

"Sì, a Siviglia mi sono trovato bene e la correrò ancora. Mi piaceva l'idea di provare un'esperienza in Giappone, però con il mio allenatore, Giuseppe Giambrone, abbiamo pensato che non avesse molto senso rischiare una maratona così lontana, con tante incognite anche di fuso orario. Tornerò in Spagna con l'obiettivo di migliorarmi, l'anno prossimo è pur sempre quello olimpico".


pensi che presto cadrà il muro delle due ore ISCRIVITI alla NEWSLETTER di RUNNER'S WORLD


La squadra azzurra sembra molto competitiva in vista dei Giochi, siete in 6-7 atleti per 3 posti, non sarà una passeggiata qualificarsi per l'appuntamento a cinque cerchi...

"Per andare a Parigi bisogna correre forte. Partecipare alle Olimpiadi è l'obiettivo di ogni atleta, di conseguenza anche il mio".

Alimentazione e benessere?

"Il percorso della gara è molto impegnativo, io solitamente mi trovo a mio agio in tracciati mossi. Prima dovrò qualificarmi, poi chissà... magari potrei prendere una medaglia. Già ai Mondiali se non avessi avuto una profonda crisi nell'ultimo chilometro sarei arrivato quinto o sesto".

Parlaci un po' del Tuscany Camp, la tua casa e il tuo centro d'allenamento, cos'ha di diverso rispetto ad altri luoghi simili?

"È una piccola grande oasi della corsa, una base che anche la stessa atletica italiana deve tenere in considerazione. Questo è uno dei pochi centri al mondo in cui hai tutto per allenarti e vivere come un professionista a 360°. Ci abitano tra i migliori atleti del mondo e in più spesso passano altri fenomeni della corsa. Questo continuo movimento mi stimola, al Tuscany Camp c'è un grande clima, ci si allena davvero bene".

Gare ed eventi Contatta la redazione, pensi che presto cadrà il muro delle due ore?

"Questo muro reggerà ancora poco, se non il prossimo anno, tra due crollerà. Penso che Kiptum sia un predestinato, lui andrà sotto le due ore".

Yohanes Chiappinelli Courtesy Fidal/Grana domande a Pietro Arese, primatista nei 1500 Contatta la redazione?

"Le scarpe aiutano tanto, tantissimo. Io posso confermare che il carbonio dà tanto sia in allenamento sia nel recupero, però questo non è tutto, oltre le attrezzature, servono l'allenamento e il motore".

Contatta la redazione 2domande a Pietro Arese, primatista nei 1500?

"Non mi pongo limiti, so che posso correre forte, mi piacerebbe avvicinarmi alle 2h05:00, posso farcela".