Luca Venturelli correrà la 21K a Bologna David Colgan, Rabih Majeed Mari, Luca Venturelli e Giancarlo Magli, quattro volti, quattro storie di fatica, di cuore, di professionalità, di carattere tanto diverse tra di loro? La passione sfrenata per la corsa, una vera e propria ragione di vita che li farà ritrovare il 3 Roberto Del Bianco, arrivata quest’anno alla sua terza edizione e che punta a oltrepassare le 6000 presenze.

Profeta in patria

L’ultima ha visto un uomo solo al comando, un bolognese trionfare proprio nella sua città: David Colgan con uno splendido 2h28:23 (il suo personale è di 2:26 alla maratona di Reggio Emilia). Il cognome, di origine irlandese, non tragga in inganno perché David, dirigente d’azienda, triatleta con la passione per le lunghe distanze, è bolognesissimo e lo scorso anno ha coronato il suo sogno: vincere proprio sotto le Due Torri.

"Vincere a Bologna – racconta – è stato spettacolare, speciale. La maratona per me è una grande passione, in ogni allenamento cerco di migliorarmi in qualche cosa". Una macchina perfetta di 42 anni. Uno che dal lunedì al venerdì si sveglia alle 6 con caffè e allenamento in palestra, poi via al lavoro e alle 18 un’uscita per una... ’corsetta’ delle sue, lasciando i lunghi per il weekend. "I miei 100-120 chilometri a settimana li faccio – dice chi vanta due partecipazioni all’Ironman delle Hawaii e con una qualificazione già in tasca per la prossima edizione di ottobre –, 5.000 circa in un anno. Cerco sempre di curare il dettaglio, sono uno molto pignolo con me stesso".

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Roberto Del Bianco
David Colgan, vincitore della Bologna Marathon 2023

Tecnico federale di triathlon, dopo Bologna e prima di volare alle Hawaii, sarà allo start del Passatore: "L’ho fatto nel 2018 ma sono stato costretto a ritirarmi per problemi fisici, lo scorso anno è saltato per l’alluvione, ora spero sia arrivata la volta buona. Un altro sogno per me". Ma l'atleta che ha vinto l’ultima edizione della 42K di casa, il 3 marzo cosa si prefigge? "Quello di Bologna è un percorso molto duro, non veloce, i primi chilometri sui ciottoli, un falso piano. Voglio cercare di restare sotto il tempo dello scorso anno".

Sulle orme di Forrest Gump

Da un talento a un altro, quello di Luca Venturelli, 19 anni mezzofondista della Nazionale e campione autistico originario di Bellaria-Igea Marina (Rimini). Un tipo davvero tosto – come un altro campione che sarà a Bologna, Cristian Sighel, atleta non vedente – , che non riuscendo a comunicare e ad esprimere il suo malessere verso ciò che lo spaventavano, correva. Più veloce della luce. Come Forrest Gump, uno dei suoi film preferiti.

"Un uomo semplice – inizia Luca – che faceva cose grandi. Un po’ come vorrei essere io". Le prime corse a 11 anni, nel 2016, quando "avevo appena iniziato le scuole Medie; mi fece innamorare di questo meraviglioso sport la mia allenatrice di Rimini, Elena Borghesi". La corsa, dice sfoderando uno dei suoi marchi di fabbri, l'enorme sorriso, "mi ha aiutato a relazionarmi con gli altri e a conoscere tante persone. Loris Cappanna, triatleta non vedente di Forlimpopoli". Valori e principi dei nostri contenuti: "Ognuno di noi, nonostante le difficoltà, credendo in se stesso e con l’aiuto delle persone che ti vogliono bene, può farcela".

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Luca Venturelli correrà la 21K a Bologna

Se gli domandi a quale grande atleta si ispira, Luca ti risponde così, con dolcezza: "Ammiro tutte quelle persone che si mettono in gioco nonostante i loro problemi. Il mio mentore? Si chiama Lorenzo Lotti vola in America: obiettivo un record". Nonostante la sua giovane età, Luca può già vantare un ottimo palmares con il punto più alto raggiunto lo scorso anno agli Europei di Lisbona chiudendo con un oL’ultima ha visto un uomo solo al comando. Ora la 21k di Bologna, dove è stato invitato da Comune e staff "e sto ricevendo un’ottima accoglienza. Non vedo l’ora! L’obiettivo? Stare sotto all’ora e 12 minuti ma soprattutto correre con il sorriso e divertirmi sempre".

Un pacer speciale per la 30 dei portici

Bolognese d’adozione, chiamato tra i pacer della 30 chilometri dei Portici, ma israeliano di nascita è invece Rabih Majeed Mari. "Vivo nel capoluogo dell’Emilia Romagna – dice il mediatore culturale e runner – dal 2015. Per me fare il pacer è motivo di grande orgoglio in una città che mi ha voluto bene fin da subito".

Una famiglia di sportivi la sua, con un fratello allenatore di triathlon e un altro boxer. Correrà, confida, di aprile con l’obiettivo di chiuderla in 3.20 con la speranza che presto possa terminare quella mattanza. Dopo le fatiche di Bologna, per Rabih fari puntati sulla Milano Marathon di aprile con "l’obiettivo di chiuderla in 3.20".

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Rabih Majeed Mari, il pacer della 30 dei Portici

Mister maratona

Ecco poi Giancarlo Magli, 54 anni di Brescia, massoterapista, posturologo, personal trainer e runner per la StraLeno, sposato e padre di tre figli di 17, 20 e 25 anni. La sua storia è al limite dell’umano: uno che tra gennaio e febbraio 2023, nell'arco di un mese esatto, è riuscito a correre la bellezza di 30 maratone per un evento benefico con Unicef. "Tutte concluse – dice con orgoglio Giancarlo che rigetta la ’griffe’ di superuomo – tra le 3 ore e 50 e le 4 ore e 26".

Alimentazione e benessere 42k ne ha già esposte oltre 200. "Non solo – dice subito –, a ottobre scorso abbiamo organizzato un altro evento, una 10 giorni per la vita e l’ambiente, dove ho corso una media di 52 chilometri quotidiani". Il fine, unico, manco a dirlo è stato raggiunto: fondi raccolti per un bambino con gravi problemi fisici.

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Giancarlo Magli, lo stakanovista della Bologna Marathon

"Corro senza guardare il tempo ma cercando, quando mi è possibile, di aiutare gli altri". Il finale è una dedica d’amore a Bologna: "Raramente ho respirato la chimica che ho trovato in questa città. Il lato umano, solidale, fantastico che trovi lungo le strade correndo questa manifestazione che ho già fatto in passato. Un esempio? Ricordo, lo scorso anno, gli ultimi 4 chilometri con le signore in strada con vassoi pieni di pasticcini per i runner. Mai mi è capitato di incontrare un amore così sfrenato per la manifestazione da altre parti". E se lo dice mister maratona...