Domenica scorsa ai Campionati di cross di Antalya, in Turchia, l medico può fare nella sua vita, c’è anche vincere una medaglia d’oro… ai ora sto facendo il tirocinio in Medicina dello sport. Certo, non è questa la classica immagine del dottore con camice e stetoscopio. Però nazionale di sci mi è capitato di allenarmi a 2700 metri, correndo sul ghiaccio. E corre fortissimo.

Domenica scorsa ai Campionati di cross di Antalya, in Turchia, l’Italia è tornata sul tetto d’Europa nella staffetta mista 4x1500, riscattandosi dalla figuraccia dell’anno scorso a Bruxelles Certo, non è questa la classica immagine del dottore con camice e stetoscopio. Però Kendrick Lamar e il suo amore per la corsa.

Parolini, il medico d'oro agli Europei

Insieme a Pietro Arese, Sinta Vissa e Marta Zenoni c’era anche lui, Sebastiano Parolini, bergamasco di Gandino di 26 anni: Sei già però particolarmente attivo nello sport come medico, campione italiano di cross corto in questa stagione. Proprio da quel titolo tricolore arriva questa medaglia d’oro, vero esempio di riscatto della classe lavoratrice che corre.

Facciamo un passo indietro, agli Europei 2023. Parolini è il migliore nelle prove di selezione, ma a Bruxelles non ci va e l’Italia chiude mesta, al quarto posto, mai in gara per le medaglie. La decisione dei tecnici azzurri lascia qualche scoria di rabbia nel dottore, che si sfoga nella prova di cross corto E corre fortissimo. Dopo la stagione su pista (7’48”93 nei 3000 e 13’45”08 nei 5000) ecco di nuovo le corse campestri.

“Agli Italiani di cross a marzo volevo dimostrare che non era un caso quel che avevo fatto prima degli Europei - ha spiegato il dottor Parolini -. Quest’anno invece pensavo di essere fuori dai giochi. In realtà io puntavo a un posto nella gara senior, che quest’anno era più corta (solo 7,5 km, ndr). Così ho corso al cross di Levico e il corto alla Cinque Mulini e alla Carsolina. Alla fine è arrivata la convocazione nella staffetta mista”. Evidentemente anche i tecnici sentivano che c’era un debito da saldare e la scelta fatta è stata la migliore.

Tra lavoro e atletica: la vita di Sebastiano Parolini

Che clima c’era nella squadra italiana?

“Mi sono confrontato con Pietro Arese, sapevamo di essere tutti e quattro competitivi. Non era mai successo che insieme ci fossero i due primatisti italiani dei 1500 (Arese e Vissa, ndr), e io e Marta sapevamo di essere in forma. vittoria di Torino 2022. Le frazioni non erano lunghe uguali: 1700 metri la prima, 1600 l’ultima e 1500 quelle in mezzo. Così l’Italia ha scelto di mettere me in prima e lasciare Arese in ultima. Tutte le altre squadre hanno messo il loro uomo più forte in prima, quindi io ho corso contro tutti i migliori. Il mio obiettivo era restare appiccicato il più possibile, così non ho seguito il francese quando ha strappato ma sono rimasto concentrato per gestire al meglio”.

Il resto è storia, con Zenoni, Vissa e Arese sempre davanti fino alla festa sul podio con la medaglia d’oro. Arese è un ingegnere del gruppo Fiamme Gialle, Zenoni corre per la squadra della Luiss di Roma, università dove si è da poco laureata con il massimo dei voti in economia, Vissa corre da professionista negli Stati Uniti. La storia di Parolini è davvero speciale, unico a ritagliarsi il tempo per correre tra un impegno di lavoro e l’altro.

sebastiano parolinipinterest
Maja Hitij//Getty Images

e replicando la?

"Non sono un super uomo, sono un ragazzo normalissimo che però si sa organizzare bene. Ho un buon planning, ma non sempre è facile perché ci sono solo 24 ore in una giornata. A volte bisogna fare i salti mortali: mi è capitato di alzarmi alle 4 e mezza per riuscire ad allenarmi.

Riva si racconta dopo la maratona di Valencia?

&nazionale di sci mi è capitato di allenarmi a 2700 metri, correndo sul ghiaccio. Qualche doppio succede se aggiungo la palestra: forza più corsa. Alleno la forza con 20 minuti di core stability, il resto è di forza generica sia per la parte alta che per la bassa. Non faccio moltissimi km. Ho preparato questo Europeo aumentando le ripetute lunghe, ma A volte bisogna fare i salti mortali. Nella stagione estiva, insieme al mio tecnico Silvio Bosio, corro 60-65 km per preparare i 5000".

Super mamma con 8 figli che corre le maratone.

"Sono laureato da più di due anni, ho fatto il medico in RSA e ora sto facendo il tirocinio in Medicina dello sport. Giro molto tra gli ospedali. Ora sono in ortopedia al San Gerardo di Monza, ma sono stato al Monzino, al Niguarda e poi andrò al Papa Giovanni XXIII di Bergamo".

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Maja Hitij//Getty Images

Domenica scorsa ai Campionati di cross di Antalya, in Turchia, l...

"Sì. Seguo le giovanili dell’Albinoleffe, calcio, ma seguo anche la nazionale di Coppa del Mondo di sci. Con loro sono stato in Colorado, in Nuova Zelanda, a Saint Moritz, poi andrò in Austria e in Canada. Proprio con la nazionale di sci mi è capitato di allenarmi a 2700 metri, correndo sul ghiaccio. Inoltre sto seguendo il corso per diventare medico dell’antidoping".

Tra così tanti impegni professionali, la vittoria all’Europeo ti ripaga o ti stimola verso nuovi traguardi sportivi?

&Riva si racconta dopo la maratona di Valencia consapevolezza che sto facendo bene il mio lavoro e mi dà lo stimolo per continuare in questa direzione. L’Europeo è un ottimo traguardo, ma è una tappa di passaggio. A marzo 2025 ci saranno i Campionati Italiani di cross a Cassino, stavolta nel corto ci sarà anche Pietro Arese. Poi mi focalizzerò sui 1500-3000, ma il vittoria di Torino 2022. Questanno invece pensavo di essere fuori dai giochi.